“Laggiù ho trovato la mia famiglia”, diceva Marcello. “Ci sono tanti bambini abbandonati, che non hanno niente. Se non li aiutiamo noi, possono morire di fame, di malattie, di sofferenze. Dio è Padre di tutti. Ci ha insegnato che ogni uomo è nostro fratello. E io considero quei bambini abbandonati e lebbrosi come miei figli”.
Era nato in una famiglia ricca. Suo padre, Camillo, laureato in chimica, nel 1906 aveva fondato la "Fabbrica italiana di Acido Carbonico", che fece la fortuna della famiglia. La madre di Marcello, Bice Busatto, era una donna di grande fede religiosa. Più volte Marcello disse che erano stati i suoi genitori a educarlo nell'amore verso gli altri. Soprattutto la madre.
A 17 anni venne colpito da un gravissimo lutto. Perse la madre, che morì per una polmonite. Entrò in una profonda crisi depressiva. Si rifiutava di mangiare, non voleva più vivere. Ma poi quel brutto periodo finì. E in ricordo della bontà della madre, decise di dedicare la sua vita agli ideali di altruismo che lei gli aveva insegnato.
di Alessandro Raccuglia
Sono Samuele ho dodici anni e vengo da Giussano, un piccolo paese in provincia di Monza. Da quest’anno faccio parte della comunità del centro vocazionale.
Siamo tornati dal pellegrinaggio a Medjugorje circa da due settimane e volevo trasmettervi i frutti e la gioia di questa esperienza che continua a far sentire i suoi frutti.
Sabato 5 Ottobre la nostra comunità ha avuto modo di partecipare alla beatificazione del seminarista martire Rolando Rivi, a Modena. Questo ragazzo di 14 anni, dopo essere stato catturato dai partigiani, ha rifiutato di spogliarsi del suo prezioso abito talare. Dopo varie torture il ragazzo, percependo che sarebbero stati gli ultimi istanti della sua vita, ha chiesto ai suoi carnefici di pregare per la propria famiglia e qualche istante dopo lo hanno ucciso. Questo servo di Dio diventerà patrono di tutti i seminaristi e noi, come tali, non potevamo mancare a questa importante beatificazione. Questo ragazzo deve essere preso come esempio da tutti specialmente dai seminaristi. La celebrazione, presieduta dal rappresentante del Papa per la causa di beatificazione, è stata un’esperienza in cui si è vissuta realmente la collegialità della Chiesa e quanto questa sia ancora viva tra i ragazzi e nelle parrocchie.
Lo scorso 18 Agosto per la nostra comunità è iniziato un nuovo anno. Dopo il periodo estivo passato insieme (tra pellegrinaggi e il corso vocazionale) e momenti vissuti in famiglia, siamo ripartiti per Val Formazza, dove abbiamo trascorso una decina di giorni immersi nella natura e nella pace della montagna. Sono stati giorni in cui abbiamo avuto l’occasione di accrescere l’affiatamento nel gruppo ed iniziare a creare quell'ambiente di gioia ed amicizia che volevamo regnasse durante l’anno. Così le giornate sono trascorse tra momenti di divertimento, riposo, preghiera e camminate. Particolarmente bella è stata quella in cui siamo saliti sul monte più alto della zona (circa 3200 m) e lì abbiamo avuto la grazia di celebrare la S. Messa.