mercoledì 3 settembre 2014

Un'esperienza indimenticabile

di Davide Dotti

E’ durato solo 5 giorni, ma quello che ci ha lasciato penso che rimarrà per sempre; sto parlando del Torneo dell’amicizia, un evento che vede partecipi tutti i seminaristi minori della Legione di Cristo presenti in Europa e che si svolge ogni due anni. Lo scorso Torneo si è svolto nel seminario di Ontaneda, nel nord della Spagna, mentre quest’anno la Germania ha voluto ospitare l’evento.

Siamo partiti il 2 Luglio, dopo 10 ore di “riposante” viaggio, abbiamo toccato il suolo di Bad Munsteraifel, ospitati calorosamente dai seminaristi tedeschi. Il giorno successivo, dopo aver trascorso la mattinata in un parco di divertimenti vicino alla città che non vorrei riscrivere, sono state proiettate le presentazioni sviluppate da ogni apostolica di tutti i seminaristi presenti in essa. Il giorno successivo si è dato il via ai tornei e alle varie competizioni che hanno occupato tutta la mattinata e buona parte del pomeriggio. Il terzo giorno abbiamo visitato la bellissima città di Colonia, dopo aver avuto la stupenda grazia di celebrare la messa all’interno del Duomo, che la tradizione dice essere il luogo che ospita le spoglie dei Re Magi.

Ma quello che più ha stupito i partecipanti (spagnoli, francesi, tedeschi e italiani) non sono state le attività svolte in questo periodo, quanto piuttosto l’ambiente creatosi in esse. Era incredibile vedere come il legame nato tra i seminaristi delle varie apostoliche era diventato forte e bello in così poco tempo, nonostante ce lo impedissero la diversa lingua e cultura.

È stato emozionante e allo stesso tempo incoraggiante per me vedere ragazzi di diverse nazionalità che condividevano con me gli stessi ideali e la stessa esperienza di Gesù. In questi giorni abbiamo fatto forte esperienza di appartenere alla Chiesa, come se avessimo aperto gli occhi e avessimo visto al di là del nostro piccolo mondo persone che stanno camminando vicino a noi attraverso un cammino nel quale tante volte pensiamo di essere soli; come una grande rete a cui tutti siamo legati e che ci sorregge a vicenda. E da lì nasce la gioia di accorgersi che stiamo andando, come Chiesa, tutti insieme verso Gesù. Cosa c’è di più bello?

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