di Alberto Zaccariotto
Non era la prima volta che mi recavo a Medjugorie, infatti con i miei genitori ci ero andato già molte volte. Nonostante fosse un posto da me già frequentato sono partito con il fermo proposito di sentire le emozioni di questa significativa esperienza come se non l’avessi mai vissuta. Credo che ogni persona che è andata a Medjugorie sia poi tornata alla vita di tutti i giorni in un modo diverso da come la affrontava prima. Anch'io, al rientro in seminario, ho deciso di cambiare il mio modo di fare la GENUFLESSIONE, un gesto che sembra piccolo e banale, ma che in realtà è pieno di significato ed importanza.
Davide ed Alberto |
Durante il pellegrinaggio abbiamo avuto, tra le tante cose che abbiamo fatto, la grazia di andare al concerto di Alessandro Gallo, un ex-tossicodipendente che per merito del Cenacolo, una comunità di riabilitazione per persone che sono dipendenti da alcool o droga, si è convertito. Essendo un cantautore ha iniziato anche a scrivere un album di canzoni, intitolato “ReAle”. In una di queste, intitolata “Siamo miliardi di cuori”, è presente una strofa che mi ha colpito tanto. Dice così: ‹‹Siamo pronti a servire chi ci chiamerà, a ginocchia piegate per chi non lo fa”››. Quando l’ho ascoltata per la prima volta ho subito pensato a come io abitualmente facevo la genuflessione e mi sono accorto in quel momento che era diventata un’azione abituale che ormai compivo senza la reale consapevolezza di chi avevo davanti e di chi sono. Mi sono reso conto che con la mia genuflessione non stavo dando realmente importanza e valore a colui che mi stava innanzi.
Ho deciso quindi che tornato in seminario la mia genuflessione sarebbe stata migliore, fatta con più attenzione. Ora, quando mi genufletto, ripeto quella breve frase che è presente nella canzone e rifletto su due aspetti: innanzitutto davanti a chi mi sto inginocchiando. Nel farlo mi riconosco una creatura che compie un grande atto di umiltà verso colui che mi ama, che mi ha amato e che mi amerà più di tutti e per sempre: davanti ho il Re dei re! Oltretutto proprio in questi giorni abbiamo festeggiato la Sua festa che noi Legionari di Cristo celebriamo anche con il “motto”: Cristo nostro Re! Venga il Tuo Regno.
Il secondo spunto di riflessione mi è fornito proprio dal testo della canzone di Alessandro Gallo, che si riferisce alle persone che non compiono il gesto della genuflessione, che non riescono a vedere in quell’ostia, quel pezzo di pane, Gesù. Quindi questo mio atto diventa anche una grande preghiera per tutte quelle persone che non credono in lui e un’offerta che io presento a Gesù proprio per quanti lo offendono e non vogliono inginocchiarsi.
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