lunedì 13 gennaio 2014

Ecco perchè sono entrato in seminario...

Desidero condividere la mia esperienza di Gesù Cristo con voi, affinché possiate trarne grazia di qualunque tipo se ne avete bisogno, e possiate conoscere una piccola parte della mia vita.

Mi chiamo Lorenzo Pent, ho 15 anni compiuti a luglio e vengo dalla provincia di Torino, in Val di Susa per la precisione, valle conosciuta più per fama che per i suoi meravigliosi paesaggi.
Torino è una città che conosco discretamente bene per il fatto che ci ho trascorso un anno, non per residenza ma per la scuola: dopo le scuole medie infatti avevo deciso di frequentare un liceo, possibilmente linguistico o musicale, mi piacevano le lingue e molto la musica, suono la chitarra ma ora, più per hobby che per professione, tuttavia i professori mi consigliavano un liceo classico o scientifico.. Le cose poi non sono andate come avrei voluto io. Poco prima della fine della terza media, ho conosciuto un signore davanti a una cappella vicinissima a casa mia, di cui mio padre ne è il priore; questo signore è un convertito e si chiama Francesco. Aveva vissuto tanti anni vicino a casa mia e non l’avevo mai incontrato, se non quando andava sul suo quad, ma allora non avevo neanche raggiunto l’età di 10 anni.

Dopo qualche mese che ci frequentavamo, cominciò a raccontarmi la sua esperienza di Medjugorje e la sua conversione. Ci incontravamo sempre più spesso, soprattutto per mettere a posto la cappella dove ci eravamo conosciuti: questa infatti veniva aperta solo una volta all’anno per la festa della Borgata, e per tutto il resto dell’anno restava lì, chiusa, aspettando l’anno a venire. Così, dopo serie e serie di restauri, di cambiamenti, di idee, di abbellimenti è ritornata a vivere, tant’è che dopo breve tempo, ogni venerdì, e ogni giorno che capitava di stare insieme, andavamo a pregare il rosario insieme, a volte con ospiti, a volte da soli.

Mi è stato molto vicino tutto l’anno della terza media e della prima superiore, soprattutto quando ho dovuto scegliere per il passaggio da una all’altra. Nonostante le ripetute incertezze da parte mia di voler e non voler frequentare il liceo musicale, mio padre una mattina andò a fare l’iscrizione per questa, senza però avvisare. Quando lo venni a sapere mi fu proposta la possibilità di cambiare immediatamente e optare per un'altra, ma non me la sentii di prendermi la responsabilità di cambiare volontariamente.

Se non fosse stato per mio papà, io non sarei andato a scuola a Torino e non avrei conosciuto Padre Giuseppe Gamelli, che proprio l’anno 2012/2013 lavorava in una parrocchia lì a Torino: la parrocchia di S. Giulia, che distava poco più di 5 minuti dal liceo musicale, ed era dove tutto l’istituto andava a fare lezione di educazione fisica, per mancanza di una palestra propria.

Soltanto ora, dico che è per merito dei miei genitori, perché in quei momenti, non passava giorno che non gli incolpassi di avermi spinto lì. E ancora non mi rendevo conto che tutto quel “disegno” era cominciato con il pellegrinaggio a Medjugorje, dove ho vissuto un esperienza memorabile, dove per la prima volta ho udito la voce della vocazione, che sto maturando e che maturerò nel corso degli anni con l’aiuto della preghiera e della semplice vita cristiana di ogni giorno.

In quel pellegrinaggio sono accadute cose che non mi sarei mai aspettato, ho conosciuto persone che non avrei mai pensato di conoscere e trovo curioso che non ci volevo andare di mia spontanea volontà, o meglio, all’inizio mi entusiasmava l’idea, il mio amico Francesco mi aveva anche invogliato in un certo senso, ma arrivati gli ultimi giorni precedenti alla partenza mi stufai e volli cambiare idea, anche se alla fine, non so perché, partii.

Al mio ritorno ero spaesato, disorientato, non avevo la più pallida idea di cosa avrei dovuto fare una volta tornato a casa. Non me la sentivo di raccontare l’esperienza vissuta, e mai l’ho fatto, erano particolari personali tra me e Chi mi aveva chiamato a quel viaggio. Da lì è cominciato il mio innamoramento prima a Gesù che mi ha amato per primo e poi al sacerdozio: opportunità che mi è donata e che non posso permettermi di sprecare.


Vi ringrazio per la pazienza, e vi chiedo una preghiera per me, e per tutti i seminaristi qui a Gozzano. Noi preghiamo per le vostre intenzioni, e ci siamo per qualunque cosa abbiate bisogno. Grazie!

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