di Alessandro Raccuglia
Fra i Santi più venerati nel mondo cristiano, un posto privilegiato è senz’altro occupato da San Nicola.
La sua vita, in parte avvolta nella leggenda, è nota soprattutto per alcuni miracoli che caratterizzano Nicola come una persona attenta alle necessità degli altri, sia adulti che bambini, tanto da essere identificato da molti come il santo del dono.
Nicola nacque in una terra e in un tempo molto lontani, rispetto a noi, precisamente a Patara, una città dell’antica Asia Minore, che oggi corrisponde alla Turchia, intorno all’anno 270; in quell’epoca il messaggio di Gesù cominciava a diffondersi, anche se spesso i Cristiani erano perseguitati per la loro fede dagli Imperatori Romani che dominavano persino su quelle regioni.
Sembra che anche Nicola, nato in una famiglia cristiana ed educato secondo la parola del Vangelo, sia stato imprigionato; quando poi l’Imperatore Costantino permise ai Cristiani di professare liberamente la loro fede, Nicola, in un modo un po’ particolare, divenne Vescovo di Mira. Si narra infatti che il Signore avesse indicato ad alcuni sacerdoti come futuro Vescovo della città colui che, per primo all'alba del giorno dopo, fosse entrato nella chiesa. E quella persona fu proprio Nicola, scelto e mandato da Dio come guida del suo popolo. Dai suoi genitori, morti di contagio durante una pestilenza per aver curato degli ammalati, ereditò grandi ricchezze ma soprattutto il dono della carità verso il prossimo.
Morì a circa 80 anni, nel 352 a Mira, dove il suo corpo fu conservato fino al 1087; in quell’anno, per sottrarlo al dominio dei Turchi, che ormai avevano occupato quei luoghi, 62 marinai baresi riuscirono a trasportarlo nella loro città, vincendo sul tempo un gruppo di navigatori veneziani. La popolazione di Bari accolse trionfalmente le reliquie, ancor oggi conservate in una cripta, sopra la quale fu innalzata una basilica in onore del santo.
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