sabato 9 novembre 2013

Vacanze estive

di Matteo Dotti

LORETO, MANOPELLO, LANCIANO

Dal 12 al 16 giugno noi apostolici, precandidati e postulanti del Centro Vocazionale di Gozzano abbiamo avuto la grazia di partecipare ad un pellegrinaggio in alcuni dei luoghi dove più si percepiscono alcuni dei misteri più importanti della vita Cristo, centro della vita di un cristiano e di un legionario. Lo scopo del pellegrinaggio era da una parte quello di intensificare e maturare la nostra vita spirituale e di rafforzare nell’Eucaristia il legame tra noi membri della comunità, ma dall’altra anche quello di ringraziare per gli esami appena finiti e di accompagnare con la preghiera i postulanti dell’ultimo anno nel loro periodo di discernimento vocazionale nella scelta di entrare nel noviziato.



LORETO

Loreto è il paese in cui si trova la Santa Casa di Maria. Questa, stando alla tradizione, è stata portata direttamente dagli Angeli nel periodo delle crociate nel paesino marchigiano. I vari segni incisi sui muri risalenti al periodo di Cristo testimoniano, insieme a dati di carattere storico, che quella è proprio la casa di Maria di Nazareth. I padri francescani del santuario ci hanno dato l’opportunità di restare soli nella Santa Casa per un’ora così abbiamo fatto un’Ora Santa nella quale abbiamo contemplato l’annuncio dell’Angelo a Maria e l’Incarnazione del Verbo di Dio. Molti santi hanno avuto questa stessa grazia e nel silenzio della piccola stanza hanno avuto la benedizione o l’ispirazione da Dio per scelte importanti, come per esempio la fondazione di un Ordine. Sono stati momenti di intensa preghiera e ricchi di grazie in cui era facile entrare nella semplicità della vita di Maria e contemplare da vicino il mistero dell’Incarnazione.

A Loreto abbiamo avuto anche momenti per stare insieme e godere dell’amicizia che viene dal consapevolezza di star vivendo uno accanto all’altro una stessa vocazione, in un clima di reciproca carità che prima si riceve da Cristo Eucaristia. Così abbiamo potuto apprezzare l’ottima cucina delle Marche, visitare con tranquillità il paese di Loreto e rinfrescarci in mare.

MANOPELLO

Giovedì 14 abbiamo lasciato per una giornata Loreto e le Marche per avviarci in Abruzzo, direzione Manopello. È qui che viene venerato il volto di Cristo impresso su un piccolo telo. Questo rappresentava il panno più superficiale tra quelli che avvolsero Cristo prima della sepoltura e il volto su di esso impresso è quello di Gesù nell’istante stesso della Risurrezione. Ciò che ci ha colpito del telo è che il volto non ha fattezze attraenti e si direbbe lontano dall’immagine del Cristo a cui siamo abituati, ma l’effetto straordinario si ha quando si sovrappongono il volto della Sindone, quello di Manopello e quello di Oviedo che, combaciando perfettamente, vanno a formare un volto attraente, il volto di Cristo. Pur risalendo al I secolo, il panno del volto di Manopello, ci ha stupiti per i suoi effetti ottici a seconda dell’intensità e dell’origine della luce che lo illumina. La suora che ci guidava nella visita al santuario ci ha detto che le labbra socchiuse di Gesù stanno per pronunciare la parola “ABBA”, “padre” con lo sguardo rivolto al cielo, nel momento in cui ha riaperto gli occhi.

Al di là degli impressionanti effetti del telo, ciò che maggiormente ci ha toccato è stato l’uomo del telo, che ci fissava con uno sguardo amorevole quasi che chiedesse compassione nel contemplare la sua Passione; ma sul volto del telo di Manopello era presente anche il volto del Cristo Risorto che ci ricorda la Sua vittoria sulla morte e sul peccato. Qui a Manopello abbiamo avuto la grazia di celebrare S. Messa e di godere di un ottimo pranzo in una trattoria vicina alla chiesa, di qui siamo poi partiti diretti verso un altro santuario.

LANCIANO

La terza ed ultima tappa del nostro pellegrinaggio è stata Lanciano. Qui si trova uno tra i più conosciuti e straordinari miracoli eucaristici. Nell’ VIII secolo circa un sacerdote tedesco si mise in viaggio verso Roma con la risoluta intenzione di chiedere al papa la dispensa dal suo ministero di sacerdote in quanto era venuta a mancare la fede nella presenza viva di Cristo nell’Eucaristia. Lungo il viaggio, però, fece sosta nel paesino di Lanciano, ed è qui che, durante quella che sarebbe dovuta essere una delle sue ultime celebrazioni eucaristiche, al momento della consacrazione la forma di pane divenne carne e il vino vero sangue. A Lanciano siamo venuti ad un incontro intimo e profondo con il mistero di Cristo Eucarestia; qui abbiamo detto il rosario e avuto un momento di adorazione personale davanti alla reliquia. Oltre al miracolo della transustanziazione a Lanciano si vive anche quello che è il miracolo del sacerdozio; Dio decide di farsi obbediente alle parole di un uomo che per i suoi meriti non è meglio di nessun altro ma che, però, è stato toccato in modo speciale dal Suo amore.

Lanciano e stata, dunque, l’ultima tappa del nostro pellegrinaggio ed ha completato un ciclo spirituale che abbiamo avuto la grazia di vivere dapprima contemplando l’Incarnazione di Cristo a nella casa di Loreto, poi la passione, morte e risurrezione con il volto di Manopello ed infine l’estremo atto d’amore di Gesù che ha deciso di rimanere con noi nel sacramento del’Eucarestia adorato a Lanciano.

Al termine del nostro pellegrinaggio abbiamo tutti provato un grande senso di gratitudine nei confronti dei nostri superiori P.Timothy Meehan, rettore e Fr. Luca Toffolon, prefetto e di tutte le persone che hanno reso possibile questa esperienza.

Ma la nostra gratitudine più sentita va al Signore e alla Santissima Vergine, per il miracolo che hanno fatto in noi di accrescere il nostro amore per loro e nella nostra comunità e una buona dose di entusiasmo per continuare a seguire la nostra vocazione legionaria.

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