“Laggiù ho trovato la mia famiglia”, diceva Marcello. “Ci sono tanti bambini abbandonati, che non hanno niente. Se non li aiutiamo noi, possono morire di fame, di malattie, di sofferenze. Dio è Padre di tutti. Ci ha insegnato che ogni uomo è nostro fratello. E io considero quei bambini abbandonati e lebbrosi come miei figli”.
Era nato in una famiglia ricca. Suo padre, Camillo, laureato in chimica, nel 1906 aveva fondato la "Fabbrica italiana di Acido Carbonico", che fece la fortuna della famiglia. La madre di Marcello, Bice Busatto, era una donna di grande fede religiosa. Più volte Marcello disse che erano stati i suoi genitori a educarlo nell'amore verso gli altri. Soprattutto la madre.
A 17 anni venne colpito da un gravissimo lutto. Perse la madre, che morì per una polmonite. Entrò in una profonda crisi depressiva. Si rifiutava di mangiare, non voleva più vivere. Ma poi quel brutto periodo finì. E in ricordo della bontà della madre, decise di dedicare la sua vita agli ideali di altruismo che lei gli aveva insegnato.